“Solo quando l’ultimo prigioniero di coscienza sarà liberato, quando l’ultima camera di tortura verrà chiusa, quando la Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite sarà realtà per le persone di tutto il mondo, allora il nostro lavoro sarà finito.” Peter Benenson, Fondatore di Amnesty International”
di Damia S.
La nostra scuola offre molteplici opportunità all’interno del percorso scolastico, ma cosa dire rispetto alla collaborazione con Amnesty International?
Ma per prima cosa, cos’è la guerra nella pratica?
Diversi filosofi hanno provato a dare una definizione o una spiegazione ma niente è riuscito a schiarire le idee, molti pensano che sia nella natura dell’uomo e che sia indispensabile al fine di creare un ordine comune a tutti gli umani, altri invece pensano che le guerre siano causate dalla volontà dell’uomo di andare contro l’infinito (che rappresenterebbe la pace e le meraviglie, se avete studiato Leopardi capirete probabilmente meglio il motivo).
Quel che sappiamo è che la definizione di guerra sicuramente non conterrebbe le urla gloriose dei soldati vincitori, ma i gridi mozzati dei bambini che hanno perso i genitori in battaglia o schiacciati dalle rovine, le lacrime delle madri e dei padri costretti da pompieri o altri a evacuare un edificio in fiamme a causa di una bomba, casomai con dentro il proprio bambino terrorizzato rimasto incastrato tra le macerie e destinato a morire da un momento all’altro; il fiato mozzato dal non vedere un proprio familiare o amico tra vivi appena di ritorno. La definizione di guerra dovrebbe essere in grado di descrivere questo dolore, questo terrore, ma non esistono parole in grado di farlo, il che lascia una sola opzione: non esiste una definizione di guerra.
Quel che la guerra provoca non è infatti nient’altro che questo, ovvero la morte e la disperazione di gente comune che non c’entra niente con il motivo per il quale viene combattuta la guerra. E qui entra in gioco Amnesty International, una ONG molto triste, perché preferirebbe non esistere, questo perché se non esistesse vorrebbe dire che le guerre non esisterebbero più a loro volta. Amnesty si occupa infatti di aiutare in tutti i modi possibili le persone che fortunatamente rimangono vittime della guerra, perdendo le proprie case, le medicine per poter guarire da qualche malanno, la possibilità di vivere una vita migliore. Questa agisce infatti nelle aree di guerra costruendo luoghi imparziali di cura in cui ognuno può richiedere assistenza, preparando corridoi umanitari, lottando per i diritti umani raccogliendo firme e pressando i governi che non li rispettano a fare qualcosa a riguardo.
Tante le sue cause vinte e altrettante le cause che deve ancora vincere, l’unico rammarico che rimane, sono le vite che fortunatamente non è riuscita a salvare in tempo.