di Ambra C.
Nelle acque delle Secche di Vada, a circa 6 miglia dalla costa nel Mar Ligure, giovedì 5 gennaio 2023 è stata rimossa una rete che rappresentava un pericolo per la flora e la fauna dell’area. Marevivo Onlus, un’associazione che protegge i nostri mari da inquinamento e pesca illegale è intervenuta nel complicato recupero della rete che si trovava a 40/50 m di profondità, con una lunghezza di 300 m e un peso di oltre 400 kg. Dodici subacquei divisi in squadre hanno utilizzato particolari sistemi di immersione definiti a “circuito chiuso” e scooter subacquei elettrici per potersi muovere più agevolmente lungo la parete sommersa. Massimiliano Falleri, Responsabile della divisione Subacquea, ci spiega come le reti fantasma possono rappresentare un pericolo per una zona così ricca di biodiversità e fauna ittica: “La presenza di queste reti fantasma rappresenta una minaccia all’intero ecosistema marino perché continuano a pescare e catturare, soffocando i fondali, e sono una fonte di inquinamento a causa delle microplastiche che rilasciano nel mare, sminuzzandosi con il tempo”. Oltre all’inquinamento causato dalle microplastiche, le reti coprono le tane e soffocano le distese di Posidonia Oceanica, una pianta endemica, ossia introvabile in altri territori, che fornisce tanto ossigeno quanto le foreste emerse, catturando un terzo dell’anidride carbonica. Queste “foreste subacquee” e il fenomeno dell’upwelling determinano una flora e fauna molto ricca. L’upwelling è un fenomeno determinato dalla risalita in superficie delle acque fredde dei fondali, ricche di cibo che attirano pesci e altri animali. La quantità di pesci, molluschi e crostacei attira ancora di più il fenomeno dell’overfishing, ossia la pesca eccessiva e non controllata, che Marevivo Onlus cerca di sconfiggere da circa 40 anni, mentre si occupa delle reti fantasma dal 2003.